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ischemia of being earnest

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lei ballerà una passacaglia con indosso la sottana
come io darò le bacche al merlo
a est
dove ho l’affresco sull’azimut
come viene tesserato
esagonale per un bel pezzo, appena un rigo sotto
i piedi come un aeroplano o un apotema
che si legge male per
tanta pratica a dividere il mese
di erbe rase, poi alternanza
di mimi e voci poco udibili, fino a un punto
animato e lontanissimo

 Ivan Pozzoni - 03/01/2018 01:38:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

Interessante, complimenti.

 Nando - 12/07/2017 12:11:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Non ho ancora avuto il tempo di leggerti, ho dato solo un’occhiata furtiva forse alla penultima ovvero alla terz’ultima (d’estate, voi impegnati intellettualmente, scrivete molto di più...), non ho ora il tempo di verificare, ma apprezzo molto il tuo modo di scrivere e la concezione che hai della scrittura poetica, la trovo una voce autentiche, tra acuti intonati, ricerca e possibili débâcle d’inchiostro, ancora mai viste.

 Laura Turra - 12/07/2017 11:35:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Ti ringrazio, Fausto, della replica e degli spunti di lettura dei tuoi testi. Non avevo la pretesa di capire, non ce l’ho mai. Mi basta riuscire a stare di fronte ai testi.
Apprezzo molto questo tuo conservare uno spazio volutamente sfocato, proprio perché non tutto è per tutti.
Il tuo modo di scrivere è così distante dal mio eppure lo trovo coinvolgente. Ancora ti saluto e ti ringrazio.

 Fausto Torre - 12/07/2017 11:17:00 [ leggi altri commenti di Fausto Torre » ]

Cara Laura, questo è il modo di scrivere che forse mi aderisce di più. Solitamente, da qualche anno, tendo a sforzarmi di essere chiaro, esplicito. Però ho poi quegli argomenti, quei nodi, non saprei, che esprimo così. Come ho detto a Giovanni, tendo a riservare per me la materia del dolore, a privarla di contorni definiti, forse troppo ferenti per me e fastidiosi, o poco efficaci per il lettore. Allora questa forma diventa un’aura, un sapore, una sensazione. No, non credo nella poesia a effetto. Assolutamente no. Sarebbe pirotecnica, infine sciatta e inutile. Ecco, voglio dire che là dove non sia possibile cogliere il vero senso, ovvero la giustificazione del senso, tendo a lasciare scampoli che insieme identifichino comunque uno stato emozionale dai contorni non così falsificabili. Ti voglio però dare qualche spunto: spesso nei miei testi c’è una lei di leopardiana memoria, e talvolta si tratta della terra, poi ci sono ricordi delle mie aspirazioni, la disillusione, la fatica di esistere, di adattarsi, e mai assente l’anelito a un infinito che vorrei comprendere invece di avvertirlo alla stregua degli allontanamenti più dolorosi.

 Laura Turra - 12/07/2017 10:54:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Fausto, questa tua è difficile. La leggerò ancora più volte, perché prima o poi, lentamente, forse, cederà (concederà) il suo senso. In caso contrario mi resterà comunque quel rimando a "un punto animato e lontanissimo" che mi è piaciuto.
Un carissimo saluto

 Adielle - 12/07/2017 01:05:00 [ leggi altri commenti di Adielle » ]

A me piace molto, avverto al di là un doloroso oltre e mi piace molto. Ciao Fausto, un caro saluto.

 Fausto Torre - 11/07/2017 22:21:00 [ leggi altri commenti di Fausto Torre » ]

Come ho appena detto a una amica, perché mi rivedo sempre un poco machiavellico quando trattengo, chiudo, riservo la mia sofferenza forse per paura che possa essere derisa. Grazie Giovanni.

 Giovanni Baldaccini - 11/07/2017 21:01:00 [ leggi altri commenti di Giovanni Baldaccini » ]

Non mi è affatto chiaro il senso ma mi piace l’apparente non senso.

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